Treviso marathon (la mia prima maratona) 4 marzo 2012
Mi era stato detto tante volte: la maratona non ti perdona se sbagli.. la maratona devi viverla attimo per attimo..quella medaglia te la devi conquistare. Ed è vero. La gioia, la soddisfazione, arrivare allo stremo delle forze e dire.. “ce lÂ’ho fatta!!” sono sensazioni che ti ripagano di tutta la stanchezza fisica e morale sofferta per arrivare al traguardoÂ… Ma, raccontando tutto dallÂ’inizio non posso che ringraziare i miei due compagni di viaggio, Massimo e Luigi: abbiamo vissuto insieme lÂ’esperienza di una maratona che viene chiamata dai più .. la NEW YORK DÂ’ITALIA. Il perché lo si è capito sin dai primi momenti di corsa: il pubblico accoglie e incita tutti gli atleti e non importa se sei il primo o lÂ’ultimo, una bella ragazza o un settantenne, sono tutti li per te in una cornice di sbandieratori, complessini rock e ristori ‘fai da teÂ’ dove ti offrono dal bicchiere di birra al panino con la salsiccia.. davvero splendido!
La gara si è svolta su un percorso pianeggiante, con lunghissimi rettilinei attraversando diversi paesi. Il nostro Presidente Massimo, dopo averci dato preziosi consigli su come gestire la gara, è scomparso dalla nostra vista, per posizionarsi nella gabbia di partenza assegnatagli ed ha corso come sempre, con tenacia e costanza, confermando i propri tempi: ha impiegato 3 h 30Â’ 40Â’Â’, e come sempre ha dato il meglio di se, probabilmente anche lui contagiato dallÂ’entusiasmo del popolo trevigiano; Luigi e io abbiamo chiuso la gara con un tempo di 5h 20Â’ e 43Â’Â’.. tra qualche crisi, dolori e forti entusiasmi dovuti allÂ’incitamento e alle riprese fatte con il telefonino lungo il percorso. Sicuramente luigi avrebbe potuto fare di meglio ma si è sacrificato per permettere a me di arrivare alla meta! Ed è inutile ripeterlo: la gioia di mettersi al collo quella medaglia, il valore che essa può avere ripaga di ogni sforzo, di ogni fatica e di ogni goccia di sudore prodotta per arrivare a quel fine..
E permettetemi di ringraziare Alessio, Graziella, Elide, Luca, Giuseppe e Piero, impegnati altrove, ma che durante la gara mi hanno sostenuta via facebook,via messaggi ecc. grazie, vi ho sentito vicini a me e mi avete aiutato psicologicamente in questa impresa.. grazie! Francesca (la Keniana)