Domenica, 16 novembre ore 8.59…. Ci siamo… Tutto pronto…
Oltre 3000 maratoneti schierati sulla linea di partenza per la Maratona dei due continenti, e altrettanti per le distanze minori. Si parte dal lato asiatico del Ponte sul Bosforo.
Il cuore a mille in attesa di sentire quel colpo di pistola tanto atteso. Siamo 8 atleti della Tribù, e due amici del Crampo, tutti lì con grandi aspettative: c’è chi ha tante maratone alle spalle e punta a migliorare il tempo, chi è alla sua prima maratona e non ha idea di cosa succederà per 42 km, chi si sacrificherà solo per “tirare” gli altri. Ognuno ha nel cuore il proprio obiettivo.
Ore 9.00 puntuale il colpo di pistola. Pian piano il fiume di podisti attraversa il Ponte ammirando dall’alto il panorama di tutta Istanbul, città ricca di fascino, contraddizioni, mistero. Nel giro di una manciata di chilometri ci troviamo già in Europa. I primi 10 km scorrono tranquilli, si scherza con gli spettatori, ci si tranquillizza a vicenda: buon tracciato, strade ampie, neanche una macchina a disturbarci, ristori ogni 2,5 km, temperatura ottimale.
Qualche saliscendi a rallegrare il percorso: quindicesimo, ventesimo km e siamo già alla “mezza”! Le gambe girano bene, pausa toilette (dove capita), integratori ingoiati in fretta per non perdere preziosi secondi. A questo punto il percorso cambia drasticamente; davanti a noi si apre un viale lungo 8 km da percorrere all’andata e al ritorno con giro di boa al ventottesimo Km. E’ qui che ci separiamo quasi tutti: dal trentesimo chilometro non si scherza più! Le risate, le battute, le canzoni si affievoliscono: la gara si fa seria. La crisi del trentesimo incombe come un’ombra su tutti, finchè non arriva davvero. Le gambe diventano pezzi di legno, il cronometro segna un inesorabile aumento dei secondi al chilometro. Qualcuno inizia a rallentare, qualcuno già cammina. C’è chi tenta di farsi passare dei tremendi crampi con operazioni di stretching improvvisate. Il tempo non ci aiuta: un lungo falsopiano, abbastanza deserto, e un vento contrario con pioggia sottile ostacolano la fluidità della falcata, già compromessa dai tanti chilometri percorsi. Ok, “the wall” era previsto, ma ora va affrontato e gestito.
E’ il momento di scacciare i cattivi pensieri: “questa maratona è mia, l’ho preparata per mesi e me la prendo!” Il segnale dei 35 sembra dare carica, le gambe sono durissime, ma la forza di volontà lo è di più. Si eccolo: il quarantesimo chilometro! Sappiamo tutti che adesso ci attende un arrivo in salita tremendo: pendenza 10%! Atroce e meraviglioso insieme: busto avanti, piccoli passi e denti stretti. Troviamo un pubblico fantastico che ci sprona, ognuno con il proprio tempo si sente un eroe… Si, ci siamo, 300 metri, 100!!! FINISH!!! 42 Km e 195 metri (e forse anche 500 metri in più)! Bilancio positivissimo per la Tribù: Fabio, alla sua prima maratona e nonostante le numerose e impreviste pause tecniche, chiuderà un secondo sotto le 4 ore: A DIR POCO PROMETTENTE. Patrizia straccia il suo primato di quasi mezz’ora, chiudendo in 4.40.43: INAFFERRABILE. Roberto, per un dolore al fegato manca il suo ambizioso obiettivo, ma porta a casa un 4.04.39 strameritato: EROICO. Anna Lisa, al suo esordio sulla distanza, ferma il cronometro a 4.06.56 con un pianto incontrollabile: EMOZIONATISSIMA. Claudio va appena un secondo oltre il suo best time, con un passaggio spaventoso sulla “mezza”, e chiude in 4.20.45, dopo aver lottato contro un percorso a dir poco ostico e un problema fisico non risolto: GLADIATORE. Pasquale, con una gara gestita in modo tecnicamente perfetto, fa il suo secondo record personale sulla distanza in meno di un mese, tirando via ben 4 minuti: CONQUISTATORE. Simone, in piena crisi al trentesimo, si aggrappa con le unghie e con i denti a quella medaglia e con il sangue agli occhi se la va a prendere dopo 5 ore, 17 minuti e 17 secondi di corsa: STOICO.
E lui, IL Presidente, che con sacrificio fa la staffetta fra Patrizia e Simone, percorrendo così oltre 50 KM, pur di portare a casa gli obiettivi di tutta la Tribù: CAVALIERE DI ALTRI TEMPI.
Questa è stata l’Eurasia Marathon della Tribù! Un vero successo per tutti, per chi l’ha corsa, per gli amici e familiari che ci hanno accompagnato, per chi ha fatto il tifo per noi da lontano, e anche per chi, pur avendo organizzato la trasferta alla perfezione, ha dovuto rinunciare (grazie Francesca: UNICA). Grazie a tutti, grazie Istanbul, Grazie Tribù! Anna Lisa Del Bianco