Domenica 12 marzo l’adrenalinico countdown iniziato circa un mese fa è terminato. La 15a Brescia Art Marathon (BAM) e la 43a edizione della Roma-Ostia hanno preso il via. 11 atleti Tribù hanno scelto la città lombarda, grazie alla impeccabile organizzazione della trasferta da parte di Francesca Aimola. Altri quattro runners si sono invece cimentati nella famosa 21 Km che dalla città eterna scende fino al litorale ostiense.
Roma e Brescia, due città lontane e tanto diverse, ma in questa domenica accomunate da un unico filo conduttore che corre lungo la storica via Francigena: l’amore per la corsa.
Per Brescia, partenza in pullman sabato mattina: tocca agli atleti più esperti rasserenare gli animi, e al tempo stesso tirare su quel po’ di adrenalina necessaria a far salire l’entusiasmo negli esordienti. Fra questi troviamo Silvia e Rocco alla loro prima esperienza in una mezza maratona; una distanza non semplice, in cui l’atleta sperimenta un modo di correre diverso da quello tipico delle gare domenicali locali di 8-10 km. In questo tipo di distanze l’atleta deve saper controllare il ritmo, domare l’entusiasmo alla partenza, e iniziare ad affrontare anche piccole crisi, quando un fisico non abituato intorno ai 17-18 km inizia ad andare in debito di forze. Su queste distanze due variabili sono fondamentali: allenamento e autocontrollo. Se si sbaglia ritmo in una 10 km, piano piano si arriva comunque in fondo, in una mezza maratona le energie spese non si riescono a recuperare e il rischio di non farcela si fa concreto. Ma questo non vale per i nostri atleti, allenati e decisi a tagliare il traguardo. Così dopo una lunga notte pregara, li immaginiamo pronti all’alba con le loro divise e i pettorali appuntati alla perfezione. Colpo di pistola e via! I maratoneti sono tutti espertissimi, in grado di tarare forze e passo, ciascuno cosciente del proprio livello di allenamento. Primo a tagliare il finish il Presidente, con un tempo secco (3h30’00’’) e adir poco strepitoso. Ha le gambe di un giovane runner con la testa di un podista d’esperienza: combinazione perfetta. Eccellente prova per Maurizio Di Campli, che segue Massimo di soli 2 minuti, tornando praticamente a tempi di dieci anni fa. Dopo un’ora ecco il grande Pasquale, che inizia ad avere un bel numero di maratone alle spalle (19 per l’esattezza), ma nessun segno di cedimento: una roccia! Poi è la volta dei nostri due “Alessio”, D’Orsogna e Marinelli, entrambi alla quindicesima maratona in carriera: soddisfatti e divertiti, incarnano alla perfezione i valori fondanti della nostra società.
Se i maratoneti sono sostanzialmente portatori di grandi conferme, gli atleti della Mezza ci regalano invece belle sorprese: Rocco e Silvia portano egregiamente a termine la loro prima 21Km, dando dimostrazione di tenacia e passione; Monica, Lucia e Francesca, dopo aver combattuto problemi fisici e difficoltà di allenamento, non hanno mollato la presa, conquistando la loro agognata medaglia. E Giancarlo D’Ascanio, che dopo tante competizioni affrontate in solitaria con la sua canotta glicine, ha il piacere di gareggiare con i compagni di squadra, fissando anche un nuovo best time.
Si chiude così la trasferta bresciana, con grandi soddisfazioni e soprattutto la voglia di esserci, comunque. In contemporanea, a Roma, Luigi, Berardino, Alessandro e Luisella percorrono i 21 km di strada che li porteranno fino ad Ostia, in compagnia di altri 12.000 atleti. Numeri che rendono questa competizione la mezza maratona più partecipata d’Italia; un aspetto che può essere un ostacolo per chi cerca di migliorare il proprio personale, vista l’evidente difficoltà di trovare adeguati spazi di movimento, ma che invece può rivelarsi un aiuto psicologico per chi prova a cimentarsi per la prima volta su queste distanze.
Il cronometro alla fine premia Luigi Di Paolo, che migliora il personale chiudendo in 1h30’, seguono Berardino, Alessandro e Luisella. A Lulù va un applauso speciale: atleta inesperta, insicura delle proprie possibilità, ma dotata di forte caparbietà, ha saputo esprimere a pieno il vero senso di questo sport. La bellezza della corsa sta sostanzialmente nella sua libertà: libero ognuno di correre come e quanto vuole, di avere o meno obiettivi cronometrici, di puntare a brevi o lunghe distanze. Una sola regola da rispettare: divertirsi e stare bene.