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Cosa voleva dire il Vate quando pronunciò questa frase? Forse che fare sport non comporta fatica, sacrificio, sofferenza? No, tutt’altro. Lo sport è fatica, ma per chi lo pratica con passione profonda diventa, per così dire, “una piacevol fatica”. Anche Gabriele D’Annunzio amava praticare sport, e nel 1921 fu nominato atleta dell’anno a 58 anni, a dimostrazione che la forza fisica è mantenuta vitale prima di tutto da una necessaria forza mentale. La forza che aveva l’amico podista Duilio Fornarola che ci ha salutati per l’ultima volta nella Maratona di Pescara 2014, e al quale è tutta dedicata l’edizione 2015. Così, domenica, 18 atleti Tribù si ritrovano a Pescara in ricordo di Duilio, alcuni per la distanza intermedia dei 21 Km, in 7 per il percorso completo di 42 km. Altri 3 atleti si allenano in competizioni extraregionali: Patrizia Di Primio nel Giro dei Tre Monti di Imola, Nicola Recchia e Maria Elena nella 10km “Corri Picchio” di Ascoli Piceno.
A Pescara la partenza è fissata per tutti alle 9,15, salvo poi slittare di qualche minuto per motivi organizzativi. Gli atleti della mezza possono subito permettersi un passo più svelto; del resto per conquistare la vetta occorre “osare l’inesorabile” (G.D’Annunzio): Mario D’Onofrio vuole giocarsi il personale e ha assoldato un’ottima lepre, Andrea Marziale, che diventerà un perfetto pace maker per tutti i 21 Km. La media al km va mantenuta costante, il percorso è pianeggiante per cui non ci saranno salite a rallentare l’andatura, e neanche discese ad offrire un po’ di recupero. L’esperienza di Andrea e la forza di volontà di Mario ripagheranno la grande fatica: 1h33’16’’ il tempo finale. Un grandioso best time, preceduto da un altro tempo pazzesco, quello di Fabrizio Sottilini, che con una media di 4’06’’/km accorcia il suo personale sulla distanza ad una settimana dalla Maratona di Venezia: una velocità da far rabbrividire chiunque, forse anche quel D’Annunzio amante della velocità di auto e aerei, ma che se avesse conosciuto Fabrizio ne avrebbe certamente esaltato le doti atletiche. Buona la prestazione degli altri atleti impegnati nella mezza: Loris, Piero, Pasquale, Amedeo, Alessio e Luigi D’Orsogna. Anche Giuseppe Tunnera e Francesco D’Elia si avventurano per la prima volta in un lungo. Giuseppe dichiarerà di non sentirsi soddisfatto della prestazione: eppure un 4’46’’/km all’esordio sulla mezza è un risultato eccellente. Datevi tempo, impapererete a gestire una gara diversa dalle altre e i risultati non si faranno aspettare.
Terminata la gara per i mezzi-maratoneti, prosegue invece la cavalcata dei maratoneti. In testa Luca Carbonelli ed Elide: atleti di pluriennale esperienza ma che affrontano ogni gara con serietà e caparbietà. Luca conquisterà un secondo posto di categoria chiudendo in 3h02’01’’, ed Elide salirà addirittura al secondo posto femminile assoluto con un tempo di 3h19’21’’. Grandissimi risultati, soprattutto Elide attraversa un grande momento di forma: la stagione dei lunghi è appena iniziata…Ne vedremo delle belle. Nel frattempo gli altri maratoneti creano due gruppetti: Tiberio, Di Paolo, Gizzarelli procedono insieme fino al 26° Km. Poi Luca si stacca: ha belle sanzioni e deve provarci. Avanza sicuro di sé e il cronometro alla fine gli darà ragione: 4h36’28’’ e best time giù di ben 18 minuti. A seguire Gizzarelli, accompagnato da un Claudio Di Paolo in versione pace maker, riuscirà a chiudere sotto le 5 ore migliorando finalmente di ben 20 minuti il tempo fatto a Istanbul al suo esordio sulla distanza. Peppe Tesone e Antonietta stringono i denti, le gambe faticano ma nessuno dei due molla: il tempo finale non li soddisferà a pieno, ma porteranno a casa una meritata medaglia, consapevoli del fatto che di gare in cui migliorarsi ce ne saranno tante.
La Maratona di Pescara si chiude, chi l’ha percorsa ha fatto una grande impresa e soprattutto ha onorato un’importante gara. La Maratona in fondo è come la donna fatale de Il Piacere di D’Annunzio: una donna in grado di soddisfare la brama di chi la desidera, ma che pretende rispetto, perché in caso contrario lei non perdona. Questo a prescindere dal tempo con cui la si concluderà: 3 ore, 4 ore, 5 ore, l’importante è viverla con preparazione, passione ed intelligenza.

Anna Lisa Del Bianco



 

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