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Inaugurata con Pescara, la stagione delle Maratone entra nel vivo con due eventi di calibro internazionale; domenica 25 ottobre si disputano in contemporanea la Maratona di Francoforte e quella di Venezia. La Tribù si presenta con 4 atleti top: Felix, giovane podista che ci ha regalato podii assoluti nelle competizioni estive, si misura con i 42 km della città tedesca; Luca Carbonelli, Elide del Sindaco e Fabrizio Sottilini si ritrovano invece sulla linea di partenza della Venicemarathon.
Felix non è un’atleta improvvisata, si allena, conosce il suo fisico, ma la Maratona è sempre un’incognita; intendiamoci, è una gara che va pianificata in ogni sua parte, non si corre a sensazione, non si può rischiare di fare passaggi intermedi non compatibili con il proprio stato di forma, e questo sia in eccesso che in difetto. Ma chi corre per 42 km sa che i piani possono essere sconvolti in un attimo: condizioni fisiologiche personali, crisi impreviste, eventi metereologici avversi mescolano le carte. Ma stavolta Felix fa una gara perfetta: i passaggi intermedi dimostrano che ha energia e concentrazione, e il suo stato di forma viene fuori già dopo i 10 km, prosegue a ritmo costante e dal 40° al 42°e 195 metri tira fuori tutto: 3h37’43’’ il tempo finale, e best time migliorato di 21 minuti!
E Felix aveva fatto il suo esordio sui Km42 proprio a Venezia, prima maratona italiana riconosciuta dall’AIMS e inserita nel calendario internazionale IAAF. E qui si ritrovano gli altri tre maratoneti Tribù; Luca ed Elide hanno decine di Maratone e migliaia di chilometri nelle gambe, e proprio per questo ogni nuova competizione è per loro una sfida difficilissima: tirare giù una manciata di secondi da tempi già pazzeschi è un’impresa grandiosa. Entrambi hanno già affrontato questo tracciato nel 2013 e nel 2014, e ne sono rimasti incantati. Fabrizio è alla sua quinta maratona in carriera e al suo esordio sul percorso veneziano, così decide di partire cauto per vedere le gambe come rispondono. Ma Fabrizio ha le idee chiare, si gode le bellezze architettoniche e paesaggistiche veneziane, con un occhio sempre al cronometro. E in poco più di tre ore taglia il traguardo di Riva Sette Mari, esattamente in 3h15’05’, migliorando il suo personale di quasi 10 minuti; Luca arriva appena sei minuti prima di lui, ed Elide lo segue di altri sei. Si chiude per loro una giornata e una gara bellissime, e si torna in Abruzzo con una meritatissima medaglia e gli applausi di quanti hanno fatto il tifo per loro anche da lontano.
E questi tifosi Tribù nel frattempo non stanno a guardare: Giancarlo D’Ascanio partecipa alla 10miglia di San Giovanni Lupatoto, e ben 32 atleti si presentano ad Atessa per una delle ultime tappe Corrilabruzzo: per pochissimo non conquistiamo la vetta della classifica sociale, ma il secondo posto ed il relativo rimborso sono tutti nostri.
Anche individualmente gli atleti Tribù danno un’ottima prova; Monica Mucci sale sul podio a ritirare il premio come terza F35, come ci ha abituati ormai da alcuni mesi; Enzo Rucci fa il suo esordio con la divisa Tribù in una gara ufficiale, e chiude con un 4’57’’/Km: altro atleta di livello arrivato da poco nella Tribù insieme alla moglie Nicoletta Nolani, che non vediamo l’ora di veder correre accanto a noi. Se queste sono le premesse… forse li vedremo più probabilmente “davanti” a noi.
Ad Atessa tanto onore per gli sforzi di tutti, specie di Francesca Aimola, che, pur non avendo un allenamento completo alle spalle, non rinuncia a dare il suo importante contributo, e del Presidente che, acciaccato e sofferente, affronta tutti gli 8,5 km della gara competitiva: un senso di appartenenza al gruppo che solo lui può dimostrare. Un esempio per tutti noi, e anche per tanti amici podisti con cui ci confrontiamo ogni settimana: dovremmo imparare tutti a correre per il piacere di farlo, a mettere da parte qualche volta quella fame di vittoria che a livello amatoriale non può durare in eterno. Il senso di competitività è una parte necessaria della gara, l’importante è che non offuschi mai il vero senso di questo sport: quell’amore sconfinato per la corsa che ti fa fremere le gambe quando sei seduto su una sedia, che ti porta ad essere presente in gara anche quando il fisico non ti consente di correre, che ti fa gioire anche dei successi altrui, e ti fa venire le lacrime quando ti torna in mente un passaggio in una gara che ti è rimasta nel cuore.

Anna Lisa Del Bianco



 

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