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Anche quest’anno la Maratona di Firenze si è confermata la seconda più importante e più partecipata d’Italia, dopo quella di Roma. Il 2015, poi, è un anno particolare per questo evento e per l’intero capoluogo toscano, in quanto ricorre il 150° anno di Firenze Capitale d’Italia. E a questa ricorrenza è stata dedicata anche la medaglia data in premio ai circa 10.000 atleti che hanno varcato il traguardo.
Tanti gli abruzzesi presenti a un evento ormai irrinunciabile; per la Tribù gareggiano Nicola Recchia, all’esordio sui 42 Km, Luca Tiberio, Simone Gizzarelli, Federico Conte. Claudio Di Paolo è costretto a rinunciare all’ultimo momento per cause di forza maggiore: un grande dispiacere per lui e per i compagni di gara, ma un motivo in più per ritornare.
Ritirato il pettorale e scattate le foto di rito al Marathon Village, compresa un’istantanea con il grande Baldini, i nostri atleti il sabato sera optano per un riposo anticipato: Firenze merita la massima concentrazione.
Ore 6,00 sveglia e colazione a base di carboidrati complessi, liquidi e… ibuprofene. Purtroppo i nostri atleti si portano dietro qualche acciacco da alcune settimane, e sanno benissimo che semplici fastidi e doloretti in maratona possono diventare ostacoli insormontabili.
Gli occhi della Tribù sono puntati su Nicola: un esordio sulla distanza regina è sempre emozionante per chi lo vive sulla sua pelle, ma anche per chi lo osserva da fuori. Eppure Nicola dimostra assoluta freddezza e compostezza, al punto da non sentire neanche la sveglia: questo self control lo aiuterà a mantenere la giusta lucidità in gara.
Ore 9,15 colpo di pistola: la Tribù parte con il gruppo delle 4h30, ma fin da subito ogni atleta decide di seguire il proprio ritmo. Già al passaggio dei 5 km Nicola si fa avanti e segue alla perfezione il ritmo impostato sul gps; Luca, Simone e Federico fanno gruppo anche per darsi forza a vicenda. Fino al 30° Km la Maratona di Firenze si snoda su un percorso un po’ periferico, anche se la visione del Lungarno da diverse prospettive resta sempre un belvedere. Il meglio arriva al 30° Km con l’ingresso nel centro storico; addirittura al Km 35 e al Km 40 c’è un doppio passaggio in Piazza Duomo: la folla di turisti ed amici che incita i runners, ormai con le forze agli sgoccioli, scatena un colpo di adrenalina che li condurrà fino al traguardo. Simone, accusando dolore ad un ginocchio, si stacca: in queste condizioni i 7-8 Km finali diventano interminabili, ma ormai la Maratona è nelle sue mani e correndo o strisciando c’è il dovere di arrivare al traguardo. Un traguardo posto difronte alla Chiesa di Santa Croce, in una piazza spettacolare dal punto di vista architettonico, scaldata da un sole decisamente poco invernale e colma di gente che applaude i maratoneti dal primo all’ultimo. In lontananza si scorge la prima divisa Tribù: è quella di Nicola, che ha tenuto alla perfezione il ritmo gara impostato all’inizio. Tempo finale per lui 4h18’: ottimo risultato, piacevole stato di forma all’arrivo e tempi parziali che evidenziano un perfetto dosaggio delle energie. Dopo circa 30 minuti applausi anche per Luca: pur non sentendosi soddisfatto, sa benissimo che essere arrivato abbondantemente sotto le 5 ore con una condizione fisica problematica va considerato un successo. A seguire Federico che chiude in 5h08’: aveva messo pochi km nelle gambe nell’ultimo mese, pertanto aver finito tutta la Maratona è davvero un buon risultato.
Simone ci fa tremare un po’, ma finalmente allo scoccare delle 5h16’’ lo vediamo alzare le braccia al cielo e indossare una medaglia più che meritata: il suo tempo non gli regala certo soddisfazione, ma alla partenza le premesse erano pessime e addirittura paventava un ritiro. Invece ancora una volta la testa riesce a governare il fisico, e con tutta la rabbia che si porta dentro percorre dolorante tutti i 42,195 Km.
La Tribù torna a casa con 4 medaglie e un grosso insegnamento: la Maratona non ammette bugie e sotterfugi; avere un allenamento completo è la condizione necessaria, ma senza la giusta forza di volontà quelle gambe ben allenate non possono portarci fino alla fine. Un insegnamento che servirà anche agli altri atleti Tribù impegnati nelle gare domenicali: Luigi Di Paolo opta per la velocità e migliora il suo personale nella 10 Km che si disputa alla Garbatella di Roma, con un ottimo 4’35’’/km. Giancarlo D’Ascanio fa il suo esordio sulla Mezza dei 6 Comuni a Vicenza: belle sensazioni per lui e primo approccio con le lunghe distanze. Siamo certi che si tratta di un primo passo per l’avvicinamento alla Maratona, un sogno alla portata di tutti gli atleti Tribù: la tenacia e l’allenamento vi porteranno tutti, prima o poi, a percorrere quei 42 Km e da quel momento vi renderete conto che non si torna più indietro, perchè della Maratona ci si innamora per sempre.

Anna Lisa Del Bianco




 

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